Una parte della quota di iscrizione alla “CronoRun” è stata destinata al sostegno del progetto “Un cuore grande come una casa” di Rete Donna
Coloro che desiderano donare poossono aderire al programma di raccolta fondi per il progetto “Un cuore grande come una casa” iscrivendosi alla Straverona CronoRun. Per ogni iscritto alla CronoRun l’Associazione Straverona ha destinato 4 euro a questo programma di solidarietà, tramite il CSV (Centro di Servizio per il Volontariato della provincia di Verona). I donatori riceveranno un attestato di ringraziamento ricordo (da scaricare online) personalizzato con il proprio nome.
L’obiettivo del progetto di Rete Donna è quello di permettere l’avvio delle accoglienze di donne sole con figli minori e in condizioni di difficoltà presso alcuni alloggi. Tali alloggi sono stati concessi per un periodo di 15 anni da ATER a Rete Donna affinché vengano utilizzati a favore di persone in condizione di povertà. Gli appartamenti sono stati recentemente ristrutturati in collaborazione con l’Associazione Nazionale Alpini.
Ciascuna abitazione verrà destinata a più nuclei familiari che coabiteranno, per cui si darà alloggio contemporaneamente a famiglie composte dalla madre e dai figli minori. Le donne potranno rimanere all’interno degli appartamenti per periodi fino a 18 mesi e l’obiettivo dei progetti sui singoli nuclei familiari è quello di permettere loro di riuscire a trovare, alla fine dell’accoglienza, un’altra soluzione abitativa.
Questa tipologia di ospitalità rientra nell’ambito della seconda accoglienza, in quanto le donne vivranno nelle case con i figli in una situazione di parziale autonomia; per questo motivo verranno scelte donne che dispongano già di un reddito o un’entrata economica regolare e che non presentino gravi fragilità personali.
Si rende oggi necessario, oltre all’apporto che i volontari dell’Associazione Nazionale Alpini – provinciale di Verona stanno fornendo gratuitamente per il ripristino degli alloggi, un contributo economico per il ultimare la ristrutturazione e l’arredamento per le famiglie che vi alloggeranno.
Rete Donna è nata nel 2009 per costruire e gestire un network integrato di Enti del Privato Sociale che, a diverso titolo e per vari livelli di bisogno, offrono assistenza a donne e madri in condizioni di esclusione sociale. L’obiettivo è quello di creare un raccordo tra strutture e servizi in grado di dare una nuova risposta ai bisogni, al fine di costruire percorsi di autonomizzazione per poter affrontare in modo più efficiente le problematiche del disagio femminile.
Vi sono alcuni principi che sono condivisi dagli enti della Rete e di cui Rete Donna stessa si fa portatrice.
- Valorizzazione della persona: la promozione dell’individuo è la prima finalità degli interventi – attraverso il sostegno della persona nella sua globalità, con l’attenzione costante al suo miglioramento individuale, si valorizzano le sue capacità e potenzialità per migliorare la sua vita personale e sociale, e permetterle di agire e di vivere in piena autonomia;
- Gestione della privacy: la privacy della persona aiutata è un prerequisito indispensabile nell’impostazione del lavoro di aiuto;
- Sussidiarietà: gli enti lavorano nell’ottica della risposta a bisogni non soddisfatti rilevati sul territorio, senza puntare a sostituire l’ente pubblico nell’ambito del welfare.
1. Sviluppo del Tavolo di lavoro e di un modello di intervento sinergico e condiviso:
- analisi di bisogni e risorse;
- rilevazione di bisogni formativi e progettazione di corsi/incontri per gli operatori e i volontari;
- condivisione delle informazioni tra gli enti rispetto ad eventi, opportunità, risorse a favore delle donne aiutate;
- accoglienza di donne sole o con minori nelle strutture degli enti partner;
- sviluppo di ulteriori progettualità per l’autonomia delle donne accolte;
- condivisione di buone pratiche per un maggiore interscambio tra gli Enti partner rispetto ai servizi offerti alle donne.
2. Qualificare e strutturare il rapporto con enti esterni alla Rete.
3. Attraverso l’Osservatorio, si portano avanti:
- la mappatura degli enti e la ricerca di buone prassi sul territorio in termini di risposte al disagio femminile;
- una raccolta di studi, indagini e documenti sul fenomeno del disagio delle donne.
Fanno parte di Rete Donna Associazione San Benedetto onlus, Associazione Centro Diocesano Aiuto Vita, A.C.I.S.J.F. Protezione della Giovane, e l’Associazione Gruppi di Volontariato Vincenziani. Ogni ente gestisce una o più strutture di accoglienza; alcuni enti gestiscono anche appartamenti destinati a accogliere per brevi periodi donne con figli minori in condizioni di emergenza abitativa.